
E’ arrivato il caldo e il ciclista che è in noi sta uscendo allo scoperto.
Per coniugare la passione per le due ruote a quella per la barba abbiamo dato un’occhiata ai ciclisti professionisti barbuti…e sono più di quelli che ci aspettavamo!
Uno dei primi a sfoggiare la barba anche in bici è stato l’inglese Bradley Wiggins, noto per il suo stile anche fuori gara e scelto da prestigiosi marchi di abbigliamento maschile come testimonial.
Ha sdoganato il barbone anche Bernie Eisel, sempre accanto a Wiggins in volata…dev’essere stata una moda di squadra.

L’australiano Sean Edie, poi, vanta una delle barbe più folte del ciclismo moderno, insieme a Dan Craven e Chris Horner.
Tra gli italiani resta indimenticabile il pizzetto giallo di Pantani (che faceva pandan con la maglia del Tour de France 1998, ma anche la più recente barba di Luca Paolini non è certo da disdegnare.
Ma, stile a parte, la barba può influenzare la velocità di un ciclista?
C’è chi ha fatto un esperimento in merito come gli ingegneri Chris Yu e Mark Cote che insieme al ciclista texano Joe Self hanno osservato in galleria del vento le differenze di performance del ciclista con la barba o rasato. Qui trovate il video. La conclusione, dopo una pedalata di 40 km in entrambe le condizioni, è una differenza insignificante: appena un secondo di miglioramento nel caso del viso senza barba.
Buona pedalata!